New York riconosce un’altro primato al Made in Italy campano: la rinomata qualità della sartoria napoletana è stata definita come punto d’eccellenza della tradizione artigianale del fatto a mano, un’arte antica secolare radicata nella cultura di Napoli che sopravvive nel tempo e porta alto il nome della sua storia.

E’ proprio il prestigioso quotidiano statunitense New York Times a dettare i nuovi canoni dell’eleganza maschile, grazie all’articolo della nota giornalista di moda Suzy Menkes, che ha acceso i riflettori sulla qualità dei prodotti artigianali “Haven of Hand Works” citando nomi e brand che hanno fatto della loro maestria, un punto di riferimento in città, alla pari delle bellezze artistiche barocche. L’arte nell’arte.

 

Se i numeri che riportano i media sui dati della disoccupazione al Sud non sono per nulla incoraggianti, con la crisi economica che morde incalzante il settore artigianale italiano, c’è però un elemento contrastante, un primato positivo che nessuno ci toglie: la qualità dei prodotti Made in Naples, l’altra faccia del Mezzogiorno che lavora in piccolo nel rispetto delle tradizioni puramente manuali, fra botteghe e atelier affascinanti ricavati in pochi metri di scantinati, con lavorazioni tramandate di padre in figlio come un’antica ricetta segreta dal sapore retrò e che sogna di farsi apprezzare oltre oceano.

 

Sartoria di qualità

Un esempio di queste eccellenze nostrane è la piccola sartoria di Davide Tofani a Chiaia descritta come un vero gioiellino della moda, fedele alla sua filosofia di vita derivante da una tradizione artigianale classica degna dei grandi maestri. Tofani eredita il mestiere e le qualità professionali dal capostipite della scuola sartoriale napoletana, Vincenzo Attolini, un simbolo di Napoli, e tramanda anche ai suoi figli l’amore per il taglio sartoriale ed il cucito per dar vita a creazioni perfette atte a realizzare dei capi studiati su misura per i suoi clienti, senza trascurare dettagli. Ora il suo marchio fa il giro del mondo imponendosi fra le avanguardie del settore. Alla pari c’è il brand Rubinacci il cui proprietario Mario Rubinacci dirige la sua sartoria a Palazzo Cellamare di Chiaia con diligenza insieme alla famiglia, ed esporta il suo marchio all’estero puntando sulla qualità dei suoi prodotti ricercati che vestono il lusso e l’eleganza, con tagli sartoriali impeccabili e capi studiati ad arte, mantenendo la sua linea classica punto forte del Made in Naples.

 

Kiton è un’altra realtà del settore che vive di arte e di tradizione del bel vestire, e risponde al nome di Ciro Paone, un uomo che ha fatto di questo mestiere una vera vocazione imprenditoriale, partendo da un piccolo progetto sartoriale sino a conquistare il mercato mondiale e trasmettendo ai suoi eredi la stessa tenacia e passione nel dirigere con stile e classe la sartoria tradizionale con un occhio al futuro, senza trascurare le radici partenopee.

E l’America non si sbaglia se la qualità della sartoria napoletana è da Premio Oscar, basta accostare due nomi per ottenere quella qualità unica ed impeccabile: Cesare Attolini e Toni Servillo, il noto sarto che ha realizzato nel suo laboratorio artigianale le giacche indossate dall’attore Toni Servillo nel film “La grande bellezza” che gli ha valso un meritatissimo Oscar. Per un successo garantito servono tre parole: tradizione, qualità, creatività.