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Più volte all’interno delle pagine del nostro blog abbiamo sottolineato come la moda riesce a sperimentarsi e nel corso del tempo a rinnovarsi grazie alle fusioni e alle contaminazioni proponendo così sempre innovazioni in materia di stile.

Ma la moda non è fatta solo di abiti, di stoffe, o di capi che esprimono personalità e comunicazione, la moda è molto di più e per capirla fino in fondo abbiamo realizzato all’interno di questa pagina un simpatico dizionario, ovvero un codice linguistico che ci permette di capire più a fondo il mondo della moda.

Nonostante l’alta moda sia prerogativa di molti stilisti italiani, i linguaggi utilizzati in questo settore rimandano sempre più alla cultura francese o a quella americana, di seguito troverete qualche esempio pratico per capire meglio, di cosa parliamo.

Nella “ lingua modaiola” un capo alla moda, si traduce con l’espressione trendy o un capo fashion, un abbinamento completo è un outfit, una fantasia mimetica si traduce con il termine camouflage, un sandalo o una scarpa aperta sul davanti viene chiamata open toe, un impermeabile diventa un trench, un borsello da portare a mano diventa una klatch, il cravattino diventa il papillon, un capo grossolano è un capo trash, uno ricco di stile diventa chic, insomma questi sono solo alcuni dei termini usati, potremmo infatti elencarne ancora molti altri che ci accompagnano nel complesso mondo della moda.

La moda che parla ancora italiano

E’ pur vero però che ci sono ancora termini che contraddistinguono lo stile e i marchi italiani un esempio lampante infatti è l’eccezione dell’intramontabile espressione del rinomato Rosso Valentino, una tonalità di rosso che distingue i capi di questo famoso stilista dalle cromie di quelle di tutti gli altri, o la famosa espressione della fantasia Missoni, tipica espressione che rimanda alle fantasie particolari che ricordano lo stile unico di questa azienda.

Nonostante quindi, ci siano ancora termini che rimandano ad una moda tutta italiana ancora una volta si ricade in un tranello linguistico un capo confezionato in Italia infatti viene identificato come Made in Italy, e quindi ci risiamo, le lingue straniere prendono ancora una volta il sopravvento quando si parla di moda.