La moda, si sa, è capricciosa ed è capace di intimare alle fashion victim più incallite di rinnovare completamente il proprio guardaroba da un anno all’altro.

Eppure, anche per lei ci sono dei punti fermi, degli elementi che saltano qualche stagione per poi ritornare ed inserirsi in contesti anche molto diversi fra loro, oppure degli altri che non conoscono pause e che riescono sempre a ritagliarsi uno spazio anche quando tutto intorno le cose cambiano.

Un esempio sono i mocassini, oggi disponibili davvero in una serie infinita di varanti, da quelle eleganti a quelle sportive, da quelle classiche in pelle scamosciata a quelle super eleganti in accezione glamour, con nappine e tessuti in pelle, da quelle morbide a quelle rigide.

Un modello di calzatura che ha origini molto lontane da noi, nel tempo e nello spazio, poiché affonda le radici addirittura in antiche usanze degli indiani d’America.

Un evergreen con origini umili

Anche se i mocassini moderni portano spesso un paio di lacci sportivi, in verità il modello originale è quello in cuoio e privo di stringhe, proveniente proprio dall’abitudine degli Indiani d’America di proteggersi i piedi avvolgendoli in un pezzo di pelle animale, inserendovi all’interno una parte più dura che facesse da soletta.

Fu il modello inventato dai lapponi, però, ad entrare nella storia: fabbricato con più pezzi cuciti insieme, fu ripreso dalla produzione di calzature a cura della famiglia americana Spaulding nel 1932, diventando fonte d’ispirazione per tutto ciò che sarebbe stato imitato in tema da quel momento in poi.

Il boom, comunque, è arrivato proprio negli anni ’30, ma si è consolidato solo negli anni ’40 con la scelta di stile del ballerino statunitense Fred Astaire, che li cominciò ad indossare anche durante le sue sessioni di tip-tap, e degli studenti universitari dell’epoca che li abbinavano facilmente ad un abbigliamento casual: erano nati i “penny loafer”, i mocassini, cioè, il cui tipico occhiello era utilizzato per ospitare 1 penny in segno distintivo, per emergere dalla massa indossando l’uniforme collegiale in modo diverso. Infatti, inizialmente questa tendenza interessò soltanto la cosiddetta “Ivy League”, cioè il gruppo formato dalle otto università americane più prestigiose. Ed è proprio da qui che si è sviluppato il concetto che i Fratelli Rossetti avrebbero reinterpretato a modo loro, sostituendo la mascherina occhiellata con un’applicazione di metallo.

Con il passare del tempo sono state tantissime le influenze di stile che hanno dato vita a nuovi concetti di mocassino, fino ad arrivare ad un periodo di assenza nelle vetrine mondiali, con un prepotente ritorno in auge soltanto nella metà degli anni ’80.

Ci sono stati altri momenti di pausa, ma ultimamente questo tipo di calzatura è tornato a rappresentare una classe, un gruppo di appartenenza, uno status symbol: sono, infatti, maggiormente gli uomini di alta estrazione sociale ad indossarli.