E’ un accessorio che completa un outfit elegante, è indispensabile per le occasioni formali, può essere in tinta unita oppure caratterizzata dalle trame più disparate e le nuance stravaganti per i tipi più eccentrici,insomma con questo accessorio si possono creare veramente look diversi,che esprimono le diverse personalità, stiamo parlando della cravatta un accessorio cult per l’uomo.

L’aspetto più arduo nell’indossare la cravatta sta sicuramente nel doverla annodare. Indossare questo capo richiede grande cura e stile, non c’è niente di peggio per un uomo che indossare in modo sciatto questo accessorio.

Nel complesso mondo della moda possiamo distinguere quattro modi di concepire il nodo alla cravatta ognuno dei quali viene distinto con un nome ben specifico e il cui risultato finale è sempre diverso.

Vediamoli insieme.

I 4 nodi alla cravatta

Il primo di cui parleremo è il cosiddetto nodo four in hand, o più comunemente detto nodo semplice. C’è chi sostiene che il nome “four in hand” derivi da un nodo utilizzato dai cocchieri per fissare le redini di un tiro di 4 cavalli mentre secondo un’altra tesi, esso deriverebbe da un celebre club londinese, chiamato appunto “Four in hand”. Il particolare modo in cui la gamba della cravatta (la parte larga) incrocia la gambetta (la parte stretta) produce, un nodo asimmetrico, considerato meno elegante e  più indicato ad occasioni informali. Può essere realizzato con qualsiasi tipo di cravatta ed è perfetto con tutti i tipi di colli di camicia.

Il secondo viene viene chiamato nodo doppio o Nodo Prince Albert. Esso è simile al nodo Four in hand,ma si differenzia da quest’ultimo in quanto richiede una seconda rotazione della gamba: nella fase iniziale infatti la gamba della cravatta deve essere avvolta due volte intorno alla gambetta.

Indicato per tutti i giorni, è elegante e semplice da eseguire: anche esso, è leggermente asimmetrico e dunque può apparire piacevolmente informale e si accorda con tutti i tipi di colli di camicia.

Il terzo  viene chiamato nodo Onassis: tributo all’Armatore greco Aristotele Onassis che lo lanciò negli anni 60.

Questo  nodo di cravatta è caratterizzato da un aspetto piuttosto informale ed inconsueto dovuto al fatto che la gamba della cravatta non attraversa il nodo ma viene lasciata libera. Viene realizzato a partire dal nodo semplice che potrebbe definirsi incompleto proprio perché la gamba non effettua l’ultimo attraversamento del nodo ma rimane sul davanti come se fosse una sciarpa. Il nodo Onassis è perfetto per tutti i modelli  di  cravatte larghe da indossare su gilet, panciotti e abiti eleganti.

Infine il quarto, viene chiamato il nodo Windsor. Esso è tradizionalmente attribuito al duca Edoardo di Windsor, futuro Re Edoardo VIII d’Inghilterra.

Il nodo Windsor è considerato il più indicato per le occasioni formali: se correttamente eseguito, assume la forma triangolare e dunque perfettamente simmetrico. Richiede cravatte un po’ più lunghe del normale, meglio ancora se non molto spesse, e camicie con colli Windsor o italiani. Una volta realizzato questo nodo,la cravatta nasconde completamente l’ultimo bottone della camicia ed è perfettamente confortevole per chi la indossa.

La cravatta e la dietrologia nascosta

Lo sapevate che la cravatta, come accessorio, nasconde in se una dietrologia molto complessa?Per esempio essa può essere indossata da una donna e ciò esprime un senso di ambiguità e sensualità, un gioco di ruoli racchiuso in un accessorio che  pare  essere molto apprezzato dagli uomini.

La cravatta inoltre nasconde anche un forte senso di appartenenza nella coppia. Guai  infatti se un’altra donna sistema il nodo della cravatta al vostro uomo, questo gesto molto intimo, è un chiaro segno di complicità e confidenza dunque mai sottovalutare un nodo alla cravatta.

Privacy Preference Center